sabato 21 maggio 2011

Montella non molla la Roma «Mi sento ancora in lizza»

Il tecnico giallorosso sereno: «Non mi sento fuori dai giochi, non credo siano ancora state prese decisioni. L'incontro fra Sabatini e Pioli non mi ha deluso, nel calcio queste cose succedono. Resto come vice di un grande tecnico? Preferirei continuare ad allenare»

 ROMA, 21 maggio - «Mi sento ancora in corsa per la panchina della Roma del prossimo anno». Altro che conferenza stampa d'addio. Vincenzo Montella promette battaglia e non ha alcuna intenzione di abdicare. «Ho ancora delle chance per la riconferma e a me nessuno ha comunicato nulla», ha spiegato il tecnico giallorosso in conferenza stampa. «Una settimana fa la mia conferma era data al 90%, dopo Catania sono sceso al 10% ma io non credo a nulla. Ancora non è stata fatta una scelta e io sono ancora in corsa».

«Credo di essere una persona molto equilibrata», ha detto l''aeroplanino'. «So valutare con calma tutto e ho avuto una grossa crescita in questi mesi. La mia più grande gioia sono stati gli attestati di stima da parte dei miei giocatori, anche da chi ha giocato poco, e dai dirigenti. Io non sono deluso dalle voci che circolano anche perchè Pioli (uno dei candidati alla panchina della Roma che verrà, ndr.) è un ottimo allenatore, un tecnico che stimo molto. Mi sento adeguato e preparato per questa piazza».

Montella non dice se ha avuto un colloqui con Sabatini: «Forse l'ho già avuto, forse l'avrò. Vedremo. Non mi devo autosponsorizzare. Il mio discorso è globale e la mia situazione va valutata a livello integrale. E poi non so se allenare la Roma sia la soluzione migliore per me perchè poi devono anche capire le mie esigenze. Ho preso la Roma a nove punti dal quarto posto e ho recuperato tantissimi punti. Non era una cosa semplice. La squadra è stata viva sempre fino a Catania dove abbiamo giocato decimati. L'età? Non è un requisito indispensabile. Per me essere stato o essere in lizza per allenare la Roma è un motivo di grandissimo orgoglio. Mi sono insediato fra lo scetticismo generale e qualcosa penso di aver dimostrato sia a livello personale che collettivo».

Ci sono delle voci anche di un suo futuro su altre panchine di A: «Mi lusinga molto essere accostato a diverse squadre, è motivo d'orgoglio». Montella non vuole fare la lista dei promossi e dei bocciati della Roma: «Questa squadra è stata costruita per vincere lo scudetto e ora si trova in a lottare per l'Europa League. La classifica non mente, vuol dire che nessun giocatore ha giocato al massimo delle proprie possibilità quest'anno. Compreso il sottoscritto».

Una cosa positiva c'è: «Questi ragazzi avranno tanta voglia di riscatto il prossimo anno, di questo sarà felice il tecnico che arriverà». La certezza di Montella: «In Italia è molto più facile fare il giocatore che l'allenatore. In una piazza come Roma devi essere particolarmente equilibrato. Mi piace il rigore e la serietà».

Contro la Sampdoria «avremo bisogno di fare almeno un punto ma dobbiamo vincere perchè c'è ancora la possibilità di raggiungere il quinto posto», ha specificato Montella. «L'incontro fra Sabatini e Pioli non mi ha dato fastidio, anche perchè credo che in queste ultime settimane non abbiano parlato solo con lui. Il calcio che è così, non sono sorpreso».

Il rapporto con i tifosi della Roma è splendido: «Mi hanno sempre dimostrato affetto sia come giocatore che come tecnico e quindi li ringrazio infinitamente. Domani l'Olimpico non sarà uno stadio amico ma oggi voglio ringraziarli. I fischi di domani saranno indirizzati alla squadra e non al tecnico? No, li sentirò anche miei».

Montella non si sente di escludere alcuna soluzione per il futuro: «Io come secondo di un grandissimo allenatore alla Roma? Non lo so, io ho un altro anno di contratto. Devo valutare cosa mi viene proposto e poi farò le mie valutazioni. Le porte sono aperte a tutte le soluzioni. Comunque mi piacerebbe continuare a fare l'allenatore, soprattutto dopo l'esperienza di quest'anno. Doni? E' una scelta che rifarei, non ha mai fatto grossi errori e, anzi, ha compiuto qualche grande parata. Non è stato neanche fortunatissimo. Purtroppo ha pagato il suo passato e il fatto che ci sia stata intolleranza nei suoi confronti». Chiusura su Menez: «Non credo che ce l’abbia con me. Nella partita più importante dell’anno l'ho fatto giocare. Se non è riuscito ad esprimersi come ci aspettavamo non penso sia colpa mia».

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