mercoledì 26 gennaio 2011

Ecco Thomas Di Benedetto Il tycoon che vuole la Roma

Sposato, sessantuno anni, è presidente di un gruppo che fa investimenti nello sport e nell’immobiliare. E’ socio dei Boston Red Sox: in squadra giocava Thomas junior, uno dei cinque figli.
ROMA, 26 gennaio - Americano, bostoniano, 61 anni, sposato, cinque figli, un’esperienza nel mondo sportivo che, in sintesi, si può riassumere con i Boston Red Sox, una delle squadre simbolo del baseball a stesse e strisce, un fatturato da centinaia di milioni di dollari all’an­no. Eccolo un breve identikit di mister Thomas R. Di Benedetto, il numero uno del gruppo di americani che in queste ore stanno trattando con sempre mag­giore convinzione l’acquisto della Roma.

DISCREZIONE - Deve essere un signore che preferisce la discrezione all’im­magine, visto che nonostante appro­fondite ricerche nell’infinito mondo del web, non siamo riusciti a trovare una fotografia di questo italo ameri­cano intenzionato a comprare casa a Roma. Da proprietario della società giallorossa. L’unica immagine che è venuta fuori, è quella di uno dei suoi cinque figli, che ha il suo stesso nome perché agli americani piace tanto mettere junior alla fine del co­gnome, giocatore professionista di baseball, cresciu­to nei Red Sox, i calzini rossi, franchigia che pochi an­ni fa è riuscita a vincere il titolo dopo un’astinenza di 86 anni, conseguenza di quella che negli Stati Uniti era stata definita la maledizione di Babe Ruth, un Maradona del baseball di inizio novecento, venduto ai nemici dei New York Yankees per poi non vince­re più nulla.

ATTIVITA’ - Tra le molteplici attività di mister Di Bene­detto, c’è quella di presidente del Boston Internatio­nal Group dal 1983, anno del secondo scudetto della Roma. E’ un gruppo che spazia dallo sport alle socie­tà immobiliari. Tra le società di cui fa parte mister Di Benedetto, c’è la New England Sport Ventures specia­lizzata nello e per lo sport e che ha una solidissima esperienza alle spalle. E’ una società che comprende sedici soci e tra questi ci saranno i partner di mister Di Benedetto nell’eventuale avventura romana e ro­manista (questa è la lista dei nomi: John W. Henry, Thomas C. Werner, Michael Egan, David Ginsberg, Michael Gordon, John A. Kaneb, Seth Klarman, Lar­ry Lucchino, Henry F. McCance, Philip H. Morse, The New York Times Company, Art Nicholas, Frank Resnek, Martin Trust, Jeffrey Vinik).

L’IDEA - Insieme ad alcuni di questi amici, piuttosto solidi dal punto di vi­sta economico, mister Di Benedetto (la sua famiglia ha origini abruzzesi), qualche mese fa ha deciso di provare l’avventura nel calcio europeo, in par­ticolare quello italiano e quando gli è stato fatto il nome della Roma è parti­ta l’avventura, spinto anche da alcuni cari amici che proprio in quei giorni gli avevano co­municato di aver comprato il Liverpool. Di Benedet­to ha una grande esperienza alle spalle e una prepa­razione di grandissima qualità. Ha un master in Bu­siness Administration conseguito presso la Wharton School, University of Pennsylvania e un Bachelor of Arts con lode in Economia presso il Trinity College di Hartford nel Connecticut, dove Bachelor deve tra­dursi con laurea.

Questo è a grandi linee l’identikit del mister che si è innamorato dell’idea di acquistare la Roma. Pun­tando su un progetto che prevede la costruzione di uno stadio (il gruppo si sarebbe dato otto anni di tem­po per farlo), il merchandising, il marchio Roma e in­vestimenti sulla squadra. Se sarà, buon lavoro mi­ster Di Benedetto (e soci).
 

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