Proseguono a oltranza le riunioni a New York. L’istituto bancario studia insieme alla cordata statunitense la soluzione per arrivare al brindisi. I manager di Unicredit hanno annullato il volo di rientro in Italia per chiarire i dettagli d’intesa: DiBenedetto, soluzione gradita.
TORINO, 27 gennaio - Si tratta a oltranza. I manager di Unicredit, Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso, accompagnati dall'avvocato Cappelli, hanno annullato il volo di rientro in Italia partito ieri sera da New York e hanno continuato la riunione fiume con i rappresentanti della cordata americana, individuata dalla banca come la migliore soluzione per cedere la Roma. I legali delle parti stanno scrivendo i punti di un memorandum che poi verrà trasformato in accordo. Si lavora a un'intesa, nella quali i punti da mettere a fuoco riguardano la partecipazione della banca nei futuri assetti societari. Unicredit dovrà fare la sua parte, resta da stabilire come e in quale misura. Si è lavorato su una ipotesi di cessione progressiva di pacchetti azionari. Se verranno rispettati i passaggi inseriti nella bozza gli americani potranno avere il via libera.
CORDATA - Intanto prende corpo la cordata americana che fa capo al patron dei Boston Red Sox, Thomas R. DiBenedetto. Al fianco dell'imprenditore di origine italiane, classe 1950, sposato e padre di cinque figli, ci sarebbero altri quattro investitori: il presidente della compagnia assicurativa Succession Capital Alliance, Julian Movsesian, l'immobiliarista Michael A. Ruane (Ta Associates Realty) e Arthur J. Falcone dell'omonimo gruppo real estate con quartier generale in Florida.
PROCEDURA - Resta sempre in vigore la procedura avviata per la cessione della Roma. Il termine per la presentazione delle offerte è lunedì. Restano in corsa gli americani ( i preferiti dalla banca) e il gruppo Angelucci, che presenterà l'offerta dopo la due diligence, con tanto di piano industriale. Anche gli americani dovrebbero presentare l'offerta vincolante, indispensabile per una società quotata in Borsa. Alcune fonti riferiscono che ci sarebbero degli ostacoli da superare e che l'advisor Rothschild, che ha avuto il mandato a vendere della Roma e che non era presente all'incontro, ha delle riserve sulla sostenibilità, dal punto di vista economico, dell'offerta americana. Inoltre c'è un altro punto sul quale fare chiarezza. Il progetto sul quale si è lavorato in queste ore a New York, se non sarà modificato, regge se la Roma resta costantemente ai vertici.
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