«Noi abbiamo diviso il settore: ci occupiamo solo delle cose di campo, le altre cose vengono gestite dai Sensi e dalla banca e non ci devono interessare. Non mi aspetto nulla. Pensiamo solo a vincere una partita importante. Le critiche per il gioco? Noi siamo tra i migliori»
ROMA, 26 gennaio - «Il futuro della società? Noi abbiamo diviso il settore: pensiamo solo al campo, le altre cose vengono gestite dai Sensi e dalla banca e non ci devono interessare. Non mi aspetto nulla. Pensiamo solo a vincere una partita importante». Pensare solo alla Juve. E' questo il messaggio del tecnico della Roma, Claudio Ranieri, ai suoi giocatori alla vigilia della partita di Coppa Italia contro i bianconeri. Ranieri non crede che le voci sul futuro della società possano creare problemi alla squadra.
SQUADRA UNITA - Come per il Bologna, alle prese con problematiche societarie, anche la Roma ha dimostrato sul campo di non risentirne. «Ma dipende sempre dalle situazioni - sottoliena Ranieri-. Ci sono alcune problematiche che in alcuni ambienti possono dare qualcosa in più a livello di determinazione. Magari in altri spogliatoi questi problemi vengono amplificati. Perché la sensibilità dello spogliatoio si basa su alcune alchimie che non è facile gestire. Devono essere bravi tutti, dai magazzinieri all'allenatore, a impegnarsi per gestirle». «Quello che conta è quello che facciamo adesso, quest'anno -spiega ancora il tecnico-. Non possiamo pensare a quello che sarà. Abbiamo due possibilità: o mollare e fare un campionato da schifo, o lottare col coltello tra i denti perché in campo la faccia ce la mettiamo noi. E questo messaggio mi sembra sia stato recepito dai ragazzi. Per quanto mi riguarda, verrò giudicato dai risultati... e poi continuerò a lavorare. Il calcio è molto particolare». «Cosa mi auguro da tifoso? -aggiunge- Che venga un presidente che voglia fare il bene dellla società, proseguire il lavoro dei Sensi e, possibilmente, migliorarlo».
JUVE E FORMAZIONE -Ranieri parla poi dell'impegno contro la Juve. Una partita difficile, «perché si giocherà in trasferta, e perché la Juve vuole vincere proprio come noi». «Per quanto riguarda le decisioni di formazione, le prendo tra stasera e domani mattina. Parlerò con Borriello e sentirò il suo responso finale. Oggi stava meglio. Sicuramente in porta giocerà Jullio Sergio. Pizarro? Parlando con lui abbiamo deciso che a inizio febbraio, se tutto va bene, tornerà ad allenarsi col gruppo. Scambio Doni-Eduardo? Non ne parlo. Chi è più bravo? Chi gioca in Serie A è sempre bravo. La Juve? E' una grossa squadra, ha speso tanti soldi e vuole vincere sia in campionato sia in Coppa Italia. Giochiamo fuori casa, mi dispiace non ci siano i nostri tifosi, speriamo di tornare vincitori. Non c'è preoccupazione, ma rispetto sì». «Adesso che la Roma sta facendo bene per me non è una questione di riscatto? -afferma poi l'allenatore giallorosso- Io cerco sempre di fare il massimo con la squadra che ho. Vengo criticato per il gioco, ma chi lo fa forse non guarda le altre partite. Ritengo che noi siamo tra i migliori. Vedendo le altre squadre non mi sembra che facciano cose dell'altro mondo. Il campionato italiano è difficile proprio per questo, perché tutti cerchiamo di far giocare male l'avversario».
MERCATO - La Roma non sta intervenendo sul mercato in entrata, al contrario delle avversarie. «Sicuramente prendendo dei giocatori validi è logico che chi compra è cconvinto di miglioprarsi -commenta Ranieri-. Io devo ringraziare la società perché non pensavo di poter contare su Adriano e Borriello, due colpi inaspettati, e sono contento per questo».
CALENDARIO - Ranieri si sofferma anche sul calendario della Coppa Italia: «Il tabellone di Coppa Italia? La nostra partita era già programmata per giovedì, si è cercato di giocare mercoledì ma non importa, pensiamo solo a giocare. C'è questo regolamento, accettiamolo. Gara notturna a Torino? Ormai lo sappiamo, il campionato è molto ridotto ci sono tremila partite. Si divertiranno i tifosi che non si annoieranno potendo vedere calcio ogni tre giorni. Per quanto ci riguarda, dobbiamo arrivare a buon punto nel momento cruciale».
VUCINIC-MENEZ - In conclusione Ranieri elogia la coppai Vucinic-Menez, ricordando però che i due «devono sempre giocare per la squadra». «Vucinic-Menez come Totti-Cassano o Vialli- Mancini? Sì, vedo che c'è un'affinità e negli allenamenti li metto sempre insieme. Però questo deve essere utile per la squadra non per loro. Questa simbiosi va bene, ma sempre al servizio della squadra».
SQUADRA UNITA - Come per il Bologna, alle prese con problematiche societarie, anche la Roma ha dimostrato sul campo di non risentirne. «Ma dipende sempre dalle situazioni - sottoliena Ranieri-. Ci sono alcune problematiche che in alcuni ambienti possono dare qualcosa in più a livello di determinazione. Magari in altri spogliatoi questi problemi vengono amplificati. Perché la sensibilità dello spogliatoio si basa su alcune alchimie che non è facile gestire. Devono essere bravi tutti, dai magazzinieri all'allenatore, a impegnarsi per gestirle». «Quello che conta è quello che facciamo adesso, quest'anno -spiega ancora il tecnico-. Non possiamo pensare a quello che sarà. Abbiamo due possibilità: o mollare e fare un campionato da schifo, o lottare col coltello tra i denti perché in campo la faccia ce la mettiamo noi. E questo messaggio mi sembra sia stato recepito dai ragazzi. Per quanto mi riguarda, verrò giudicato dai risultati... e poi continuerò a lavorare. Il calcio è molto particolare». «Cosa mi auguro da tifoso? -aggiunge- Che venga un presidente che voglia fare il bene dellla società, proseguire il lavoro dei Sensi e, possibilmente, migliorarlo».
JUVE E FORMAZIONE -Ranieri parla poi dell'impegno contro la Juve. Una partita difficile, «perché si giocherà in trasferta, e perché la Juve vuole vincere proprio come noi». «Per quanto riguarda le decisioni di formazione, le prendo tra stasera e domani mattina. Parlerò con Borriello e sentirò il suo responso finale. Oggi stava meglio. Sicuramente in porta giocerà Jullio Sergio. Pizarro? Parlando con lui abbiamo deciso che a inizio febbraio, se tutto va bene, tornerà ad allenarsi col gruppo. Scambio Doni-Eduardo? Non ne parlo. Chi è più bravo? Chi gioca in Serie A è sempre bravo. La Juve? E' una grossa squadra, ha speso tanti soldi e vuole vincere sia in campionato sia in Coppa Italia. Giochiamo fuori casa, mi dispiace non ci siano i nostri tifosi, speriamo di tornare vincitori. Non c'è preoccupazione, ma rispetto sì». «Adesso che la Roma sta facendo bene per me non è una questione di riscatto? -afferma poi l'allenatore giallorosso- Io cerco sempre di fare il massimo con la squadra che ho. Vengo criticato per il gioco, ma chi lo fa forse non guarda le altre partite. Ritengo che noi siamo tra i migliori. Vedendo le altre squadre non mi sembra che facciano cose dell'altro mondo. Il campionato italiano è difficile proprio per questo, perché tutti cerchiamo di far giocare male l'avversario».
MERCATO - La Roma non sta intervenendo sul mercato in entrata, al contrario delle avversarie. «Sicuramente prendendo dei giocatori validi è logico che chi compra è cconvinto di miglioprarsi -commenta Ranieri-. Io devo ringraziare la società perché non pensavo di poter contare su Adriano e Borriello, due colpi inaspettati, e sono contento per questo».
CALENDARIO - Ranieri si sofferma anche sul calendario della Coppa Italia: «Il tabellone di Coppa Italia? La nostra partita era già programmata per giovedì, si è cercato di giocare mercoledì ma non importa, pensiamo solo a giocare. C'è questo regolamento, accettiamolo. Gara notturna a Torino? Ormai lo sappiamo, il campionato è molto ridotto ci sono tremila partite. Si divertiranno i tifosi che non si annoieranno potendo vedere calcio ogni tre giorni. Per quanto ci riguarda, dobbiamo arrivare a buon punto nel momento cruciale».
VUCINIC-MENEZ - In conclusione Ranieri elogia la coppai Vucinic-Menez, ricordando però che i due «devono sempre giocare per la squadra». «Vucinic-Menez come Totti-Cassano o Vialli- Mancini? Sì, vedo che c'è un'affinità e negli allenamenti li metto sempre insieme. Però questo deve essere utile per la squadra non per loro. Questa simbiosi va bene, ma sempre al servizio della squadra».
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